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Rateizzazione debiti tributari

In continuità con l'accenno al noto “decreto del fare”, mi accingo ad una serie di approfondimenti sulle novità introdotte dalla legge di conversione (n.98/2013).

Vorrei, innanzitutto, dedicare la mia attenzione alla previsione di agevolazione dei piani di dilazione dei contribuenti per i debiti con Equitalia: essa sarà possibile fino a 120 rate (perché essa divenga attiva è necessario un decreto ministeriale da emanare entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione).

Il nuovo strumento, tuttavia, costa troppo: in pratica è stato previsto un dispositivo di dilazione ampio che arriva al momento della cartella, mentre non si è voluto intervenire con riguardo agli avvisi bonari: se si fossero concesse dilazioni più ampie in questa fase, i contribuenti che dichiarano, ma non pagano perché non hanno risorse disponibili, avrebbero avuto più di una chance; la super-dilazione arriva, invece, in una fase successiva, si accompagna ai costi elevati e intercetta contribuenti probabilmente meno fedeli: il rischio è che la dilazione giunga tardivamente e che costi troppo, considerato l'incremento delle sanzioni e il peso dell'aggio (la percentuale sulle somme riscosse per conto dello stato, dei comuni e delle province, che gli esattori comunali e i ricevitori provinciali delle imposte sono autorizzati a trattenere a compenso del loro servizio).

La concessione della dilazione fino a 120 rate potrà avvenire nelle circostanze in cui il debitore si trovi, per motivi che non siano riconducibili alla propria responsabilità, in una accertata e grave situazione di difficoltà legata alla crisi economica; più esattamente è richiesta la presenza di due condizioni; l'impossibilità per il contribuente di assolvere il pagamento del credito tributario secondo un piano di rateazione ordinario (72 rate) e la solvibilità in base al numero massimo di rate concedibili con le nuove disposizioni.

Ai nuovi piani di dilazione può essere concordato il beneficio, siano essi già in corso e per i quali il debitore voglia richiedere un'estensione.

L'applicazione di queste nuove disposizioni dipende, tuttavia, dall'emanazione di un decreto del ministero dell'Economia da assumere entro 30 giorni dalla pubblicazione della legge di conversione.

Con la nota del 1° luglio 2013, Equitalia ha disposto che i propri uffici proseguissero con le vecchie regole, cioè con la precedente rateizzazione, fino al decreto attuativo: quindi, da questo si capisce che eventuali richieste di rateizzazione presentate in questi giorni potrebbero essere concesso solo per 72 rate in luogo delle 120 ora previste per le quali, comunque, occorre un'istruttoria per verificare la comprovata grave situazione di disagio economico (ad oggi non sono ancora ignoti i valori e i documenti che il contribuente deve attestare perché gli possa essere concessa).

La nuova disposizione riguarda soltanto i contribuenti il cui debito è già stato trasferito a Equitalia e non anche gli omessi versamenti che possono essere “sanati” con il pagamento degli avvisi bonari: difatti, quando un contribuente non segnala il versamento di quanto stabilito, l'Agenzia invia delle comunicazioni con le quali è richiesta l'imposta, oltre a interessi e sanzioni nella misura del 10%.

Gli avvisi bonari possono essere rateizzati in un massimo di sei rate trimestrali per debito fino a 5 mila euro ossia in 20 rate trimestrali per quelli superiori; invece, le somme non pagate contenute in questo atto sono poi iscritte a ruolo e da quel momento diventano un credito di Equitalia che, poi, notificherà la cartella di pagamento.

In quest'ultimo atto, peraltro, le sanzioni sugli omessi versamenti sono triplicate (30%) ed è calcolato anche l'aggio di riscossione dall'8%: ne consegue che il contribuente con la cartella di pagamento può beneficiare di più tempo per pagare, mentre il debito è decisamente superiore.

Inoltre si è incrementato da 2 a 8 le rate non pagate che possono generare la decadenza dalla rateizzazione; la decorrenza della previsione è immediata: a tal proposito, Equitalia ha precisato che troverà applicazione anche ai piani già concessi e in essere alla data di entrata in vigore del decreto e, considerato che il fine è facilitare il contribuente in momentanea difficoltà, anche quanti si troverebbero già decaduti, perché morosi di oltre due rate, possono proseguire il proprio piano di dilazione.

A breve fornirò un commento alle disposizioni relative ad alcuni particolari tributi.

 
© michelangelo, mercoledì 23 ottobre 2013